Nell'aprile del 2021, a seguito di ricovero per Covid, prima a Como e poi trasferito a Cinisello Balsamo (MI), sono stato, contro la mia volontà, intubato nonostante non fossi in pericolo di vita (lo scrivo perché mi avevano informato che lo avrebbero fatto, pertanto è stata una precisa scelta dei dottori e non un incidente).
Come avviene spesso in questi casi, la situazione peggiorava di giorno in giorno, fino all'irreparabile, il coma e poi il trasferimento in struttura per malati gravi.
Quando sono arrivato al Policlinico di Milano, è stato detto ai miei famigliari che non c'era più speranza e che non avrei passato la notte. Vi tralascio la storia clinica in cui è stata riferita questa risposta ben 8 volte nei primi 30 giorni. La cosa più importante rimane il fatto che in questi due mesi di coma, in cui mi hanno tenuto in vita mentre parenti ed amici non sapevano se fossi sopravvissuto, io gli ho passati, e non percepiti, come due mesi in altri posti.