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Esempi di NDE nella storia e nella letteratura

I racconti di premorte, o analoghi fenomeni, compaiono nelle opere di molti autori dall’antichità. Il più antico esempio compare nel racconto del soldato “Er” all’interno della celebre opera “La Repubblica” di Platone.

Emanuel Swedenborg, particolarissimo filosofo e mistico svedese, fu autore di una vasta bibliografia sull’argomento.

Passi inerenti questi temi sono presenti in Sir William Barrett (Death bed Visions), Edward Burnett Tylor, Thomas De Quincey, Oscar Lewis, Ernest Hemingway, Lev Tolstoj, Victor Hugo e tanti altri.

Il celebre psicoanalista e antropologo svizzero Carl Gustav Jung, durante uno stato di coma, ebbe un’esperienza di premorte, ne parla nel capitolo X di “Ricordi, Sogni, Riflessioni”.

Tra i numerosi “testimoni” diretti di NDE, in epoca contemporanea, non mancano i personaggi famosi e illustri. Gianfranco Funari showman, Cino Tortorella, conduttore televisivo, George Foreman, pugile, Umberto Scapagnini, medico, accademico e politico italiano.

Nella cultura orientale le più sorprendenti analogie si trovano nel Bardo Tödröl o “libro tibetano dei morti” nel quale vengono elencate le esperienze che l’anima cosciente vive dopo la morte e prima della sua rinascita.

La prima NDE documentata nei tempi moderni risale al XVIII secolo. L'autore è Pierre-Jean du Monchaux (1733–1766), un medico militare del nord della Francia che descrive l’esperienza nel suo libro "Anecdotes de médecine”.

In arte Hieronymus Boschnell’opera "Ascesa all’Empireo” Gallerie dell’Accademia, Venezia, ritrae una scena paragonabile a quella descritta in molte NDE.