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Fabrizio

Ciao a tutti, vi racconto la mia esperienza.
Il 24 Agosto 2018, avevo preso un giorno di ferie per pitturare la casetta di legno degli attrezzi, che si trovava nel mio giardino.

La sera prima aveva piovuto tantissimo, un forte temporale che era durato tutta la notte. Quella mattina il tempo era bello e così decisi di iniziare a pitturare.

Avevo quasi terminato il lavoro e mi trovavo sui gradini della scala a lato della casetta, avevo deciso di salire per vedere se il tetto avesse bisogno di ritocchi.
Mi sono appoggiato con le mani alla casetta e poi ... Buio.

Subito dopo quel buio, senza dolore alcuno e con cognizione del fatto che stavo morendo, mi sono sentito portare su, spingere dal basso... Vedo delle onde trasparenti che mi portavano in alto, che spingevano sotto le mie mani, come se mi appoggiassi a delle enormi palle di gomma.
Salivo e vedevo oltre il tetto della casetta, vedevo dall'alto, non tantissimo ma comunque dall'alto.
Subito dopo vedo delle nuvole bianche (la luce era quella di un bel giorno d’estate, come nella realtà in cui però c’era alcuna nube) che si addensano come in caleidoscopio al cui centro si percepiva una luce intensa, ma non fastidiosa, anzi, direi fresca, rilassante..
Di nuovo buio, una frazione di secondo e vengo bombardato da immagini della mia vita, arrivano come flash, una dietro l’altra, tantissime e poi, incredibile ma questo è quello che ricordo, una sola immagine davanti a me, il muso del mio primo cane, un lupo, che mi guarda intensamente, serio ma non arrabbiato, intenso.
Mi sveglio per terra, dolorante in un modo che non posso raccontare.

C’è il mio labrador impazzito che mi lecca la faccia.
Mio padre era appena entrato dal cancello. Mi aveva visto cadere a terra con movimenti innaturali fortissimi.

Mio padre aveva avuto un leggero ictus due mesi prima e preoccupato per questo, ho raccolto le forze che mi restavano e gli ho detto con calma di prendere la macchina. Mi ci sono buttato dentro e poi, arrivato all’ospedale, sono svenuto.
Sono stato due giorni in terapia intensiva. I medici non sapevano se fosse stato un fulmine o forse, come suggerito dall'elettricista che avevo fatto venire, poteva essere stata una fortissima scarica elettrica, dovuta ad un arco voltaico per la presenza di tantissima acqua nel prato e un possibile contatto con la ringhiera della scala (stranamente però la corrente non era saltata).

Riportai quattro punti sulla testa, quattro sotto al mento, la lingua si era tagliata (forse per aver serrato i denti), bruciature alle ascelle, alle caviglie e contusioni varie alla schiena. 

La mattina dopo il primo giorno in ospedale, accadde anche un’altra cosa strana.
Non riuscivo a dormire perché avevo sensori attaccati ovunque e facevano rumore. Il dolore era forte in tutto il corpo, ma ho chiuso gli occhi e finalmente mi sono addormentato. Al mio risveglio, accanto a me c’era un’infermiera bionda che mi guardava. Io avevo bisogno di dire quello che mi era successo e vedendo che lei era disponibile ad ascoltare, anzi che era interessata, non senza un senso di “vergogna” le raccontai tutto.
Ancora mi ricordo che ad un certo punto lei mi sorrise, in un modo che capii che non mi stava prendendo in giro, mi disse che quel giorno non avrebbe dovuto fare quel turno e che aveva sentito altre storie come la mia essendo spesso nei reparti di terapia intensiva.
Questa è la mia esperienza, che mi ha cambiato moltissimo, all'inizio in modo negativo, immaginatevi un uomo senza più filtri, esagitato.

Poi, piano piano, lasciato un po il dolore fisico, la mia mente tornava spesso a quel momento, rivivendolo, come se avesse paura di scordare ma ... non si scorda, è impresso nell'anima. 

Non amo più le sovrastrutture sociali e religiose, sono sicuramente molto più spirituale anche se non posso dire di essere più positivo e rilassato come in tanti dicono di essere dopo queste esperienze.

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