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Anonimo

Quattro anni fa, era il 18 marzo, dopo giorni di malessere e dolori lancinanti, mi feci portare al pronto soccorso dell'Ospedale Niguarda di Milano, ero in stato confusionale, ricordo poco di quei momenti passati al pronto soccorso, so solo che a un certo punto persi i sensi. Privo di coscienza mi portarono in terapia intensiva, seppi poi che avevo una occlusione e perforazione intestinale, degenerata in sepsi severa, ero gravissimo.

Mi dissero che nei tre giorni successivi fui operato tre volte, tre look chirurgici per sistemarmi l'intestino e i miei parametri vitali. Durante il coma, in piena sepsi severa, ho avuto un blocco renale, e due arresti cardiaci, arrivarono i miei parenti da Roma perchè a detta dei medici, mi era rimasto poco tempo.

Durante il coma, al contrario di quello che si dice, e cioè che non si prova nulla, io credo di aver sognato, non so se è successo durante gli arresti cardiaci, uno dei quali, a detta dei medici, è stato di un paio di minuti, ma ricordo distintamente il mio corpo senza vita sull letto, e l'allarme del mio monitor che suonava, ma incurante di tutto ciò, iniziai a vagare per l'ospedale.. almeno così mi sembra.

Mi svegliai otto giorni dopo, era la vigilia di Pasqua, e la prima cosa che vidi, fu il sorriso di mia madre che per tutta la durata del mio coma era stata al mio capezzale. La cosa strana che mi ha dato da pensare, è che appena sveglio, io conoscevo tutti gli infermieri e i medici e li chiamavo per nome, non potevo averli conosciuti, ero stato portato in terapia intensiva in stato di incoscienza, e li collegai al mio presunto sogno.

Ristabilito e dimesso dall'ospedale, tornai varie volte in quel reparto, anche solo dall'esterno. Cosa cercavo? Semplice, cercavo i luoghi che avevo visto nei miei sogni ( li chiamo sogni perchè prendo certe cose con la dovuta cautela, anche se credo molto nelll'aldilà), niente da fare, non riconoscevo i posti che cercavo. Nove mesi dopo, a dicembre 2016, si ripresentò un altro problema all'intestino, fui operato di nuovo. Mi portarono al Trauma Center del Niguarda, che si trova 3 piani più su dell'edificio che occupa la terapia intensiva, in cui ero stato ricoverato mesi prima. Mi ripresi n fretta e durante la degenza iniziai ad alzarmi e girare per il reparto, ma appena uscito dalla stanza, vidi cose che mi gelarono il sangue, ma mi diedero uno strano senso di serenità e gioia, riconobbi i posti che "avevo sognato" mesi prima e che non potevo aver visto perchè era la prima volta che ci mettevo piede da cosciente...Traete le vostre conclusioni...

Anonimo

Ero di ritorno da una festa con amici universitari, un anticipo del Natale. Mentre rientravo a casa sul mio motorino CBA, tutto intorno a me si spense, proprio come una luce spenta in una camera senza finestre. Mi ritrovo in un buio sereno dove il senso del mio corpo scompare, ci sono, ma senza un corpo, sono in uno stato sereno una dimensione nuova senza peso. Si galleggio nel sereno, non occorre parlare, la comunicazione con lo spazio che mi circonda non richiede parole, basta il pensiero, quel buio si è trasformato in un cammino di luce, un'attrazione così forte mi fa viaggiare soavemente verso la luce. Quella luce non è fastidiosa non è accecante non è definita, bensì mi avvolge, mi fa galleggiare senza corpo in una serenità profonda. Ad un tratto percepisco come un immediato risucchio (proprio come quello che fa l'acqua quando scorre in una vasca dopo l'estrazione del tappo). Quindi mi ritrovo catapultato su una barella di ospedale, mentre mi stavano tagliando i vestiti e mi portavano d'urgenza in sala operatoria. Ad un tratto, tutto quel dolore, dopo tanta pace e serenità, mi fa prendere con forza il braccio dell'infermiere che spingeva la barella.....e dirgli sono allergico!!!! (non era vero), ma quel gesto mi salvò la vita ancora una volta, ero polifratturato in sette parti, ed alcune costole avevano perforato il mio polmone....sarei morto in sala operatoria, perché l'ortopedico per intervenire sulla frattura esposta del mio femore, non si sarebbe accorto del versamento di sangue. Così mi fecero una radiografia del torace e li cominciò la mia lotta per la vita. Ero stato investito a 160 km orari da un'auto, che mi aveva preso in pieno sbalzando il mio corpo a più di 20 metri di distanza. Non ho camminato per un'anno, quella esperienza mi ha cambiato la vita. Ho più volte raccontato quello che avevo visto e sentito, mi sembrava necessario, sono accadute tante cose che non mi sapevo spiegare, mi capita di percepire a distanza le cose, comunicare senza parlare e percepire la presenza di entità intorno a me. Sono passati 25 anni da quell'esperienza, è la prima volta che la scrivo, ma a me sembra mi sia accaduto ieri, spero possa essere utile alle vostre ricerche.

Alessio

Ero bimbo, 7 anni circa. Sono andato con la mia famiglia a trascorrere una giornata al ruscello ,vicino al paese dove abitavo.
Stavo giocando a saltellare sui massi che attraversavano la riva, quando sono scivolato. La corrente era forte, mi sono aggrappato ad uno dei massi.
Non avevo battuto e non avevo perso conoscenza, e la testa era fuori dall'acqua, quindi respiravo.
Ad un certo punto non ero più lì, o meglio ero lì, ma non vedevo più l'acqua, il paesaggio; non avevo paura, ero come in un altra dimensione.
Vidi trascorrere la mia breve vita come se fosse stato un film, come in un cineproiettore, alcune immagini di me e dei miei genitori. 

Ad un certo punto mia sorella, così mi raccontarono, mi afferrò per un braccio e mi tirò su, e tutto tornò "normale".
Non avevo, vista la mia giovanissima età, mai sentito parlare di queste cose, quindi escludo condizionamenti psicologici.
Da adulto ho letto del fenomeno e la mia esperienza in parte l 'ho ritrovata in molte altre.
Ci sono delle anomalie: non ero in pericolo di vita, non avevo avuto traumi, e non avevo problemi di respirazione. Come mai ho lo stesso avuto una NDE?

Forse basta che ci sia un reale, concreto rischio? Basta che si sia ad un bivio vita\ morte?
Durante l' esperienza non ho avuto nessuno che mi sia venuto incontro, o almeno non l' ho percepito chiaramente come leggo in altri racconti.
Ricordo che ero in un posto senza giudizio, senza domande. Difficile da spiegare. Grazie per l' attenzione.

Antonio

Ero stanco e andai a riposare di pomeriggio, e sprofondai in un sonno profondo così profondo che poi iniziai a sognare. Ad un tratto sognai che volavo e vedevo dall'alto giù la terra, e mentre volavo vidi un gruppetto di persone e allora iniziai a scendere giù verso la terra verso quel gruppo di persone ma in realtà poi li focalizzai bene una volta avvicintomi ed erano ragazzini tra cui vidi un ragazzino che ero io in quel medesimo istante fui trascinato su attraverso un cunicolo, un vortice, non so come descriverlo, di immensi colori, nelle pareti di questo vortice, siccome ero tirato su ad una velocità indescrivibile, io vedevo queste luci colorate tantissime. Cosa sarà stato un istante che io sono stato tirato su una velocità pazzesca! E d'improvviso ci fu la sosta del mio essere, in modo non brusco, in un punto che non saprei descrivere,  ma era come un confine, in cui ero consapevolezza, beatitudine assoluta e gioia, non di questo mondo una gioia unica e una calma e serenità Gioiosa e di pace che non poteva essere smossa da nessuna cosa. Rimasi in quel punto o chiamiamolo confine, in quello stato senza aver udito nulla che ben ricordo, ma ho provato lo stato della pienezza della pace e serenità e della beatitudine. Dopo, non so il tempo, non saprei quantificarlo ma dopo d'improvviso tornai giù alla stessa velocità di come fui tirato su ma con un enorme sofferenza, una sofferenza atroce e d'improvviso tornai nel mio sogno, dopo poco mi svegliai di soprassalto.

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