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Diana

La mia storia..... non saprei darle un nome, non è una NDE...però mi ha segnato per tutta la vita....

Avevo circa 11 o 12 anni. Sono andata in chiesa con mia madre, per benedire le uova di pasqua colorate. All'epoca non sapevo di essere allergica alla sostanza del fumo che era presente in chiesa (non saprei di preciso cosa bruciava il prete per motivi della religione), quindi, mi sono sentita male, al punto che sono svenuta. Ma quella unica volta mi sono sentita.... sospesa nello spazio senza tempo, senza sofferenze, sentivo solo tranquillità, armonia, felicità, indescrivibile, stavo bene. Avevo la sensazione di non sentire caldo e non sentire freddo. Percepivo la luce in vicinanza ma non la vedevo, ero circondata dal buio. In tutta quella armonia galattica, io ero io, ma senza le mani, i piedi...senza corpo...poi ho sentito un forte dolore al braccio sinistro e sono tornata nel mondo pieno di rumori ed emozioni.

Mi hanno preso per il braccio mentre cadevo per terra, dopo essere svenuta….

Quindi tutto questo l'ho vissuto in una frazione del secondo? Si e No. Là il tempo non esiste. Per me il tempo sembrava lungo e corto nello stesso tempo.Oggi ho 36 anni e non riesco a dimenticare questa esperienza vissuta…. Da quel giorno non ho paura della morte… e so che la morte mi porterà in questa dimensione che ho vissuto, indimenticabile. Si, non ero morta nemmeno per un attimo, e mi domando, perché io ho potuto vivere questa esperienza?

Chiedo scusa per i miei errori, l'italiano non è la mia madre lingua.

Mariangela

Mi chiamo Mariangela ed ho 43 anni.
Scrivo in quanto ho deciso di raccontare la mia esperienza NDE.
Correva l' anno 1999 quando ho incominciato ad avvertire i sintomi classici dell' infiammazione dell' appendice (dolori al fianco, non riuscivo a stendere la gamba destra).
Dopo aver riscontrato che l' infiammazione non spariva con le cure farmacologiche, abbiamo deciso di optare per l' intervento chirurgico.
L' operazione è stata fissata per le ore 20:00 del 10 Novembre dello stesso anno ed in quella data, all' ora prefissata, è venuta nella stanza dell' ospedale un' infermiera per condurmi in sala operatoria.
Ricordo perfettamente l' anestesista con in mano una siringa contenente l' anestetico (un liquido molto denso di colore giallastro) e ricordo altrettanto nitidamente quando lo hanno iniettato nella flebo il cui ago era infilato nella mia vena. Da lì a qualche secondo mi sono addormentata e non ricordo più nulla.
I medici hanno fatto il loro lavoro e subito dopo sono stata riportata nella mia stanza all' interno della quale c' erano i miei genitori che mi stavano aspettando.
Ovviamente non ricordo tale sequenza di eventi in quanto mi è stata raccontata solo dopo qualche giorno; gli infermieri mi hanno assicurato che sono stata svegliata in sala operatoria prima che mi portassero in camera, ma questo particolare non lo ricordo.
Mentre ero in camera in attesa che mi svegliassi dall' anestesia mi è successo quanto segue:

- mi sono separata dal mio corpo ed ho cominciato a fluttuare e volteggiare nella stanza dell' ospedale. Ero lì che volavo in maniera leggiadra e vedevo il mio corpo steso nel lettino con i miei genitori ai lato dello stesso, mia madre alla mia sinistra e mio padre alla mia destra.
Ero pienamente consapevole che ero entrata in un' altra dimensione e, mente volavo, ho deciso di fermarmi in alto sospesa nell' angolo della stanza per fissare il mio corpo.
Anche se volteggiavo in quella camera d' ospedale, allo stesso tempo ero circondata da una realtà composta da colori meravigliosi ed avvertivo una pace ed una gioia che non esistono sulla terra.
Ero talmente felice di stare in quella dimensione che ho fatto un discordo a me stessa: "che bello rimanere per sempre quì".
Allo stesso tempo però sapevo che se fossi rimasta lì, avrei lasciato sprofondare nell' angoscia più totale i miei genitori ed ero molto combattuta perchè se da un lato volevo rimanere, dall' altro non volevo farli soffrire.
Così continuavo a volare felice mentre osservavo un tunnel dall' ingresso buio ma che aveva in fondo una luce così intensa che non esiste quì sulla terra. Questa luce aumentava di circonferenza lungo il tunnel tanto che lo sbocco dall' altra parte era solo luce immensa e meravigliosa che si espandeva a dismisura con raggi lunghissimi. In mezzo a tale bagliore ho potuto scorgere il volto di Gesù.
A tale visione ho rifatto un discorso a me stessa e mi son detta: "non mi importa se lascio i miei genitori, io voglio attraversare quel tunnel ed entrare in quella luce".
Così mi sono avvicinata all' imbocco del tunnel ed ho provato ad inserire la prima gamba per entrarvi dentro.
In quell' esatto istante è apparso alla mia sinistra un Padre Cappuccino che non si è lasciato vedere in volto (aveva lo stesso saio e la stessa forma della testa di Padre Pio, però non posso dire che fosse lui non essendosi fatto vedere).
Lui mi ha bloccata impedendomi di entrare in quel tunnel e, facendomi segno con la mano, mi ha detto: "vai, vai, che ancora ne hai da vivere"!
In quel momento sono rientrata nel mio corpo e mi sono svegliata urlando per il forte dolore che sentivo allo stomaco ed ho visto i miei genitori accanto a me, mia madre alla mia sinistra e mio padre alla mia destra, esattamente come li avevo visti dall' alto della stanza.
Quella notte sono stata malissimo in quanto l' anestetico mi si era bloccato nello stomaco.
Non ho deciso io di rimanere in questa vita, è stato quel Frate Cappuccino che l' ha deciso per me.....

Antonio

Salve mi chiamo Antonio e solo oggi ho conosciuto questo sito NDE. Io ancora oggi vivo momenti di rapimenti e di annullamento dalla vita che mi circonda, perché nel 2015 ebbi un incidente sulla moto, rimanendo senza vita per 6 ore. Mi sono ritrovato in un giardino meraviglioso seduto su dei fiori colore Oro
e alti un metro. Il cielo sopra di me era come cristallo che rifletteva luce da qualcosa di luminoso che stava dietro al cielo. Mi ricordo che li, tutte le cose venivano all'esistenza nel momento in cui tu le pensavi. All'improvviso comparve dietro adi me un albero alto quanto una montagna, poi da lontano vidi un uomo che passeggiava. Mi rallegrai nel guardarlo, perché pensavo di essere solo, mentre lo osservavo da lontano, all'improvviso me lo trovai accanto, lo guardai nel viso ed era bello, aveva i capelli Oro, una veste bianca con un bottone Oro al petto. Mentre ero tutto tremante nel chiedermi anche dove mi trovassi, lui  stese il braccio e mi invitò ad alzarmi. Incominciò a parlarmi di tante cose che ancora oggi, a frammenti, mi ritornano in mente. Mentre mi parlava e camminavamo, io sentivo una pace ed una sicurezza dentro. All'improvviso vidi che diventa grande come un gigante e nonostante ciò manteneva la sua mano nella mia. Io iniziai a chiedergli dove mi trovavo! Lui con un tono rassicurante mi disse : Non posso dirti per ora dove siamo altrimenti tu mi chiederai di voler rimanere Quì e non è ancora il tempo, ritorna sulla terra.
All'improvviso mi risvegliai, sentendo un forte dolore nel corpo, nella stanza di rianimazione dell'ospedale, pensando di essere a casa mia, nella mia camera da letto.
La cosa mi è venuta alla mente poi, dopo tre giorni. Oggi ancora vivo in modo diverso, riuscendo a percepire cose che prima non percepivo, mi sembra di rivivere in momenti che ho già vissuto, mi fermo Qui.......

Pamela

Sono Pamela e ho 22 anni. Poco più di due anni fa un mio caro amico morì in un incidente d’auto. Durante il funerale, in chiesa, ho percepito di stare male, come se stessi svenendo. Ho cercato di parlare e chiedere aiuto, ma sembrava la stessa sensazione di quando, in un incubo, provi ad urlare ma sei immobile e dalla bocca non esce nulla. Poco dopo qualcuno mi porta fuori dalla chiesa e da lì è iniziata la separazione tra il mio corpo e la mia anima. Ho capito subito che non era un semplice svenimento, come già mi èera capitato qualche volta nella vita. Mentre “dormivo”, perché la mia sensazione era come se stessi dormendo, sentivo chi parlava attorno a me, ma la mia vista, nel mondo della realtà, era nera. Nel frattempo vedevo invece una forte luce bianca provenire dall’altro, una sensazione di pace e leggerezza incredibile. Sentivo la presenza del mio amico in questa grande luce e di altre persone con i volti molto sereni. In quel momento ero contenta anche io, e quando mi sono risvegliata, ero infastidita del risveglio, come se non volessi lasciare quel posto e quella sensazione. Mi sono risvegliata leggera e come se mi fossi teletrasportata in un secondo, da un posto fisico a un altro posto fisico, perché ciò che ho visto sembrava veramente reale e il fatto che la mia testa pensasse in quel momento, mi fa credere che fossi consapevole di tutto quello che stava succedendo. In quel secondo in cui mi sono ricatapultata nella realtà, non ricordavo di essere stata lì prima, sensazione svanita dopo poco. Premetto che non sono credente, ma la luce che ho visto e tutto l’insieme, sembrava rimandare a qualcosa di divino. Questa esperienza mi ha permesso di rivalutare i tanti valori della vita e di valutare la morte come un passaggio sereno e parte della vita.

Anonimo

Quattro anni fa, era il 18 marzo, dopo giorni di malessere e dolori lancinanti, mi feci portare al pronto soccorso dell'Ospedale Niguarda di Milano, ero in stato confusionale, ricordo poco di quei momenti passati al pronto soccorso, so solo che a un certo punto persi i sensi. Privo di coscienza mi portarono in terapia intensiva, seppi poi che avevo una occlusione e perforazione intestinale, degenerata in sepsi severa, ero gravissimo.

Mi dissero che nei tre giorni successivi fui operato tre volte, tre look chirurgici per sistemarmi l'intestino e i miei parametri vitali. Durante il coma, in piena sepsi severa, ho avuto un blocco renale, e due arresti cardiaci, arrivarono i miei parenti da Roma perchè a detta dei medici, mi era rimasto poco tempo.

Durante il coma, al contrario di quello che si dice, e cioè che non si prova nulla, io credo di aver sognato, non so se è successo durante gli arresti cardiaci, uno dei quali, a detta dei medici, è stato di un paio di minuti, ma ricordo distintamente il mio corpo senza vita sull letto, e l'allarme del mio monitor che suonava, ma incurante di tutto ciò, iniziai a vagare per l'ospedale.. almeno così mi sembra.

Mi svegliai otto giorni dopo, era la vigilia di Pasqua, e la prima cosa che vidi, fu il sorriso di mia madre che per tutta la durata del mio coma era stata al mio capezzale. La cosa strana che mi ha dato da pensare, è che appena sveglio, io conoscevo tutti gli infermieri e i medici e li chiamavo per nome, non potevo averli conosciuti, ero stato portato in terapia intensiva in stato di incoscienza, e li collegai al mio presunto sogno.

Ristabilito e dimesso dall'ospedale, tornai varie volte in quel reparto, anche solo dall'esterno. Cosa cercavo? Semplice, cercavo i luoghi che avevo visto nei miei sogni ( li chiamo sogni perchè prendo certe cose con la dovuta cautela, anche se credo molto nelll'aldilà), niente da fare, non riconoscevo i posti che cercavo. Nove mesi dopo, a dicembre 2016, si ripresentò un altro problema all'intestino, fui operato di nuovo. Mi portarono al Trauma Center del Niguarda, che si trova 3 piani più su dell'edificio che occupa la terapia intensiva, in cui ero stato ricoverato mesi prima. Mi ripresi n fretta e durante la degenza iniziai ad alzarmi e girare per il reparto, ma appena uscito dalla stanza, vidi cose che mi gelarono il sangue, ma mi diedero uno strano senso di serenità e gioia, riconobbi i posti che "avevo sognato" mesi prima e che non potevo aver visto perchè era la prima volta che ci mettevo piede da cosciente...Traete le vostre conclusioni...

Anonimo

Ero di ritorno da una festa con amici universitari, un anticipo del Natale. Mentre rientravo a casa sul mio motorino CBA, tutto intorno a me si spense, proprio come una luce spenta in una camera senza finestre. Mi ritrovo in un buio sereno dove il senso del mio corpo scompare, ci sono, ma senza un corpo, sono in uno stato sereno una dimensione nuova senza peso. Si galleggio nel sereno, non occorre parlare, la comunicazione con lo spazio che mi circonda non richiede parole, basta il pensiero, quel buio si è trasformato in un cammino di luce, un'attrazione così forte mi fa viaggiare soavemente verso la luce. Quella luce non è fastidiosa non è accecante non è definita, bensì mi avvolge, mi fa galleggiare senza corpo in una serenità profonda. Ad un tratto percepisco come un immediato risucchio (proprio come quello che fa l'acqua quando scorre in una vasca dopo l'estrazione del tappo). Quindi mi ritrovo catapultato su una barella di ospedale, mentre mi stavano tagliando i vestiti e mi portavano d'urgenza in sala operatoria. Ad un tratto, tutto quel dolore, dopo tanta pace e serenità, mi fa prendere con forza il braccio dell'infermiere che spingeva la barella.....e dirgli sono allergico!!!! (non era vero), ma quel gesto mi salvò la vita ancora una volta, ero polifratturato in sette parti, ed alcune costole avevano perforato il mio polmone....sarei morto in sala operatoria, perché l'ortopedico per intervenire sulla frattura esposta del mio femore, non si sarebbe accorto del versamento di sangue. Così mi fecero una radiografia del torace e li cominciò la mia lotta per la vita. Ero stato investito a 160 km orari da un'auto, che mi aveva preso in pieno sbalzando il mio corpo a più di 20 metri di distanza. Non ho camminato per un'anno, quella esperienza mi ha cambiato la vita. Ho più volte raccontato quello che avevo visto e sentito, mi sembrava necessario, sono accadute tante cose che non mi sapevo spiegare, mi capita di percepire a distanza le cose, comunicare senza parlare e percepire la presenza di entità intorno a me. Sono passati 25 anni da quell'esperienza, è la prima volta che la scrivo, ma a me sembra mi sia accaduto ieri, spero possa essere utile alle vostre ricerche.

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