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Marianna

Avevo 17 anni, studiavo all' Istituto Magistrale ed ero, decisamente atea.
Soffrivo spesso di tonsillite e, quel giorno, mia madre mi somministrò una semplice aspirina effervescente, forse, dopo l'assunzione di altri farmaci… Ebbi una sorta di arresto cardiaco e svenni tra le sue braccia, cadendo per terra.
Vidi il mio corpo, leggero, volare dentro un tunnel scuro, ma con una luce in fondo, che comunicava con me con il pensiero, nessuna parola. Un grande benessere mi avvolse e desideravo solo raggiungere quella luce d’amore. Un amore indescrivibile, avvolgente e totale, che mi accoglieva senza chiedermi niente. Improvvisamente, però, mi comunicò: "Non è ancora arrivato il tuo momento, devi tornare indietro".
Non volevo, assolutamente, stavo bene e l'idea di ritornare mi riempì di tristezza.
In un attimo, mi ritrovai tra le braccia di mia madre alla quale raccontai quell'esperienza, aggiungendo che " la morte non esiste” perché noi siamo essenze spirituali.

Da quel giorno, fui più serena e consapevole, smisi di essere atea, tuttavia rimasi in attesa ed alla ricerca di un "qualcosa" che , neanche io sapevo spiegare: cercavo delle risposte, soprattutto riguardo la sofferenza della vita.

Finche un giorno, casualmente, sfogliando una rivista nell'ambulatorio del mio medico, lessi un articolo sull'ottuplice sentiero, secondo il Dharma del buddhismo tibetano. In un attimo, compresi che mi riguardava in prima persona e che li c'era tutta la mia vita e le risposte che cercavo. Tuttavia, nel contempo, sapevo che quello non sarebbe stato il momento di approfondire, tali conoscenze e che, sicuramente, ne ero certa...le avrei praticate più tardi.
Ora ho 68 anni, ho avuto una vita meravigliosa, non semplice, ma con ostacoli che ho sempre affrontato da sola, con coraggio e responsabilità. Pratico da diversi anni, la religione buddhista tibetana ed ho preso rifugio nel Dharma, grazie ad un Maestro, un Lama tibetano.

In quanto buddhista, credo, fermamente, nella reincarnazione e anche, grazie a quella mia esperienza di premorte, non nutro alcun dubbio sul fatto che, questo corpo che ci ospita, sia solo un mezzo per realizzare il nostro percorso di perfezionamento e la felicità nostra e degli Esseri che incontriamo lungo il nostro cammino.
Grazie dell'ascolto, spero di aver contribuito alle vostre, valide, ricerche spirituali.

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