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Anna

Era una notte del 1983, avevo 18 anni.

Mi apprestavo ad andare a dormire. Mi misi a letto, ma qualcosa mi disturbava, non ebbi il coraggio di aprire gli occhi per paura.

Il cuore cominciò a battere forte e mi sentii sollevare verso il soffitto, potevo vedere il mio corpo nel letto.

Cominciai a viaggiare velocissima in un tunnel pieno di colori, mi sentii proiettata nello spazio oltre i pianeti, poi mi trovai davanti ad una piccolissima porticina, come quella per infilare le lettere.
Ci scivolai dentro e mi trovai in una stanza, era in penombra e gli oggetti erano impolverati.
Sapevo che dovevo incontrarmi con qualcuno, ma non sapevo ancora con chi.

Vidi un mio zio morto suicida, mi disse che non era morto ed io ne fui felice.

Subito dopo apparve una presenza vestita con una tunica bianca, molto alta con lunghi capelli sulle spalle e senza volto in quanto non possedeva naso e bocca ma soltanto grandi occhi obliqui di colore azzurro.
La presenza mi disse che lo zio mi ingannava e che era fra loro.

A questo punto, vidi mia madre che era seduta su una sedia a pulire, perché stavano arrivando.

C'era una porta chiusa che si aprì su un prato sconfinato, verdissimo come un pascolo, c'era una luce bianca intensa ma, a guardarla non dava fastidio agli occhi, per un secondo mi ritrovai dentro quella luce, era come una nebbia nella quale camminavano tante persone, io ero in pezzo  a loro e da un lato potevo distinguere un alto muro di pietra, come di una fortezza.
Mi ritrovai di nuovo sulla soglia della porta, fra la stanza ed il prato; vidi che da lontano due figure si stavano avvicinando, erano mio nonno e mia nonna che mi abbracciò senza parlare, canticchiava una cantilena di quando ero piccola.
Ho sentito fisicamente il suo odore, il suo corpo e volevo rimanere con lei per sempre, ma la presenza con la tunica si è adirata, un vento impetuoso soffiava sui suoi capelli e gli occhi azzurri erano diventati di fuoco.
Alzò una mano e la mise sul mio petto dicendo: VA', NON E' IL TUO MOMENTO!

Mi sentii risucchiare di nuovo nel tunnel consapevole che stavo tornando indietro.
Ad un certo punto ho sentito che il mio corpo toccava il letto, ho aperto gli occhi e ho respirato.

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