Elisabetta
A 37 anni, ho avuto due arresti cardiaci per un infarto acuto.
L’esperienza più bella della mia vita!
Dopo il primo arresto, ho visto una luce bianca forte e diffusa, come se ne fossi immersa.
Ma la cosa più bella, è stata la sensazione di leggerezza che ho provato nell'aver lasciato quel corpo così faticoso e rotto.
Fluttuavo libera e con un un’unica emozione mai vissuta sulla terra, un mix di stupore e incanto, estasi, ammirazione.
Faccio fatica a trovare le parlale corrette, perché non credo che esistano nel modo terreno vocaboli che possano esprimere quella sensazione mai provata in tutta la mia vita.
Ero attratta da questo “stupore” e dalla sensazione meravigliosa di non avere il peso del corpo e dei pensieri. Non pensavo a nulla, ma ero come in una pausa di adorazione e osservazione.
Poi 300 joule mi hanno riportato sulla terra.
All’improvviso ho risentito tutto il peso del mio corpo, il dolore di ogni singola cellula che si moltiplica, che doveva vivere e moltiplicarsi… un dolore da vomitare per lo schifo della vita (assurdo perché la adoro).
Un dolore dato dai neuroni che si attivano “pensano" e dal peso terreno.
Ho fatto solo in tempo a dire "cosa mi avete fatto, stavo da dio” quando il medico, furioso e sfinito per la rianimazione, ha risposto: "tu hai due bimbi, devi stare qui!!!! Hai capito ?!!non mollare!!”.
A quel punto, ho avuto un secondo arresto, sono tornata di nuovo a fluttuare in quella luce bianca, volevo stare lì e non tornare. Ho pensato che avevo due bimbi, che mio marito sarebbe stato vedovo a 38 anni, a mia mamma e mio padre…
Sapevo di loro, ma non mi importava tanto… non mi dava dolore, era una realtà che non mi toccava. Il tutto è durato pochissimo, non ho davvero avuto il tempo di scegliere che fare perché subito dopo aver pensato a loro… mi sono di nuovo trovata nel mio corpo dolorante.
Dopo…
Dopo ero come innamorata, un mix di gratitudine per aver riavuto la mia vita, e di attrazione per la morte.
Da quel giorno, non solo non ho più paura della morte, ma per certi versi, non vedo l'ora che arrivi. Sono serena pronta. Allo stesso sono gioiosa per aver avuto una seconda chance!
Nella mia seconda vita sono più felice, non mi arrabbio per le multe, gli sgarbi e le fesserie quotidiane. La vita è prepotente, ma pian piano ci si adatta e si torna a reagire come prima…
Resta la gratitudine per un grande dono: "aver dato una sbirciatina dall‘altra parte".
E come dico ai miei pazienti (sono psicoterapeuta):
morire é faticoso, ma la morte è una figata!