Cristina 2014
Buongiorno, mi chiamo Cristina e ho 33 anni.
Volevo farvi partecipi di una mia esperienza.
Era l 11 dicembre del 2014 quando mi è accaduto un fatto che mi ha lasciato per sempre un segno.
Partiamo dal fatto che sono cristiana e ho sempre creduto nel signore. Partecipavo alle messe e frequentavo oratori fin da piccola. Poi crescuta e andando a lavoro, non avevo la stessa frequentazione di un tempo.
Già nell anno 2005 avevo avuto la certezza della presenza del Signore , essendo andata in chiesa a pregare dopo aver ricevuto una bruttissima notizia che riguardava un bel po di persone della mia famiglia, ricordo che mi trovavo in chiesa sola davanti ad un quadro del Signore e mentre pregavo di non avere un tipo di malattia ne io ne tutti i miei cari, nella disperazione di un mio pianto sentii come un braccio sulle spalle che mi dava forza e mi trasmetteva serenità. Percepii che da li sarebbe andato tutto bene. Era reale la sensazione di conforto da parte di una presenza che non vedevo con occhi. Ricevetti io e i miei cari lo stesso giorno l esito dell ospedale dove era negativo. Sapevo che le mie preghiere erano state ascoltate.
Nel settembre 2014 mi sottoposi ad un intervento al cuore. Sono nata con problemi al cuore ed era arrivato il momento di sistemarlo. Con stupore dei medici che si domandavano come mai non mi era mai successo nulla siccome il cuore presentava gravi problemi ed io sono sempre stata bene di salute. Infatti ho sempre fatto lavori abbastanza pesanti come panettiera e pizzaiola. Il giorno dell intervento era sicura e la presi molto serena avendo dietro rosari e immaginette di protezione. Mi facevano stare tranquilla e nonostante l operazione andò bene ma non si risolve i miei problemi cardiaci. Uscita dall ospedale ero debole. Cambiavo terapiee di continuo senza mai un risultato positivo. Fin quando venni ricoverata d urgenza il 7 dicembre 2014. Nella fretta non avevo accanto nemmeno una mia immaginetta di protezione. La stanza dell ospedale come le altre volte che venivo ricoverata era spoglia di qualsiasi croce. Subito il 10 dicembre mi fecero un piccolo intervento alle coronarie dove gia erano successi problemi. Ricordo che perdevo continuamente sangue dall arterea femorale. Ma non ci avevo fatto caso perche io ero sempre tranquilla. Così tranquillamente affrontai il giorno dopo un altra operazione. Mi ricordo che ridevo e scherzavo con tutti che non mi venne di pregare in quel momento. Era come andare a comprare il pane per me. Quando però subito dopoche mi fecero l anestesia e con l ignezione del liquido di contrasto la serenità finì. Non riuscii a respirare. Ero completamente sveglia, essendo un intervendo con anestesia locale, e poteii comunicare il mio non star bene con gli occhi verso una assistente che mi capiì al volo che mi stava succedendo qualcosa. Così iniziò quel mio intervento del quale mi ricordo ogni minimo minuto e sofferenza che ho provato. Dopo un paio d ore finalmente si concluse. Le ultime parole del cardiologo furono state che mi avevano allungato la vita anzi salvata e che questo valeva come regalo di natale piu bello che mai mi potessero fare. Io felice e continuando a prenderla con leggerezza ero tranquilla. Da prassi dopo l intervento i medici mi lasciano sulla barella per una mezzoretta fuori dalla sala operatoria per essere sicuri prima di portarmi nella mia stanza. Mentre mi trovavo sdraiata su quella barella e parlavo con gli infermieri che pulivano la sala operatoria dove mi avevano appena operata, tutti i medici mi salutarono per andare a mangiare siccome si era fatto tardi. Tanto io stavo bene ed era passata la mezz ora post operazione. Dovevo solo aspettare l infermieri del mio reparto che mi venissero a prendere. Ricordo che ritardarono qualche minuto ma ci feci qualche battuta continuando a parlare e scherzare con gli infermieri della sala oparatoria. Ecco arrivarono. Arrivarono con una altra barella dove trasportavano un signore molto anziano che doveva essere operato. Mi ricordo tutto. Nel monento che mi passarono di fianco, salutai il primo inermiere che avevo riconosciuto essendo del mio reparto, poi vidi quel signore molto anziano che mi fisso dritta negli occhi e poi .....
.... MI TROVAI IN MEZZO A DELLE COLLINE DI UN COLORE VERDE ACCESSO CHE FACEVANO CONTRASTO CON IL CIELO BLU. COLORI TALMENTE VIVI E ACCESSI CHE NON AVEVO MAI VISTO IN VITA MIA... NON ERO IO IN PERSONA... CIOE’ SAPEVO DI ESSERE UNO SPIRITO. NON VEDEVO NE LE MIE BRACCIA NE GAMBE NE NIENTE. SENTIVO ALTRE PRESENZE TIPO DI LUCE ACCANTO A ME. LA SENSAZIONE PIU’ BELLA CHE ABBIA MAI PROVATO. NON AVEVO PAURA. NON MI CHIEDEVO DOVE ERO. NON PENSAVO SONO CRISTINA E MI HANNO APPENA OPERATA. NIENTE DI TUTTO CIO’. SO SOLO CHE STAVO IN PACE.... SENSAZIONE DI PACE ETERNA... COME SE AVESSI RAGGIUNTO LA PACE E CHE PIU’ DI QUELLA NON C E’ ALTRO.... NON ERA LA FINE MA L INIZIO...
All’ improvviso è come se per un attimo chiudiamo gli occhi e li riapriamo trovandoci da un altra parte. Confusione totale ma andò così. Quando i miei occhi si riaprirono dopo nemmeno un secondo, vidii una luce potente sopra di me, io dispesa su letto con persone con mascherine sulle bocca che gridavano il mio nome. Non riconobbi ne dovero ne chi fossero, so solo che dissi VOGLIO TORNARE DI LA... non sapevo ne dove fosse di la ne di dove mi trovavo... pochi secondi e ricconobbi un infemiere che mi stresse la mano... da li iniziai a capire che mi trovavo di nuovo in sala oparatoria... mi avevano appena defibbrilato essendo andata in arresto cardiaco. Capii che ero stata d avvero in paradiso, perche era reale come reale era quella sensazione di pace. Di corsa mi portarono in camera intensiva con tanto di deffibbrilatore attaccato. Da li inizio un incubo. Era troppa la paura che mi risucedesse anche perche era molto probabile. Tutti dissero che era un miracolo e sentirlo dire dai medici tocca di piu perchè loro troppo scettici. Bastava meno di un minuto e mi sarei trovata in ascensore senza deffibbrilatore dove non mi sarei piu svegliata. Sono stata fortunata. In camera intensiva è stato un incubo. Non volevo andarmene senza salutare il mio ragazzo e i mie cari. Non avevo paura di morire perche sarei andata in posto migliore ma non volevo far soffrire il mio ragazzo. Così in quel letto inizia a pregare il signore e capii che non avevo nemmeno un rosario con me. Riuscii a tranquillizarmi e stabilizzarmi uscendo dal pericolo solo nel momento in cui il mio ragazzo mi portò il suo anello di Santa Rita. Lo stringevo forte e da quel momento mi ripresi.
Non è stato un sogno. Era reale. Non ho paura della morte ma solo di far soffrire le persone a cui tengo. Siamo solo di passaggio e mi chiedo come mai mi ha dato un altra possibilità il Signore...