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Brigitta 1988

Sono la seconda di quattro fratelli. Da piccola ero un terremoto. Facevo davvero impazzire tutti soprattutto tenevo nel mirino i miei fratelli. Ricordo che era il giorno prima del mio quattordicesimo compleanno e uno dei miei fratelli mi aveva promesso di portarmi in giro per i negozi. Aspettavo quel giorno da tanto.

Essendo unica femminuccia in famiglia non mi facevano uscire spesso quindi questo per me era un evento imperdibile. Purtroppo per me una telefonata inaspettata scombino i miei programmi della giornata. Il fatto che mio fratello mi dava buca per incontrare una ragazza era inaccettabile per me e decisi di sabotare il suo incontro.  In séguito vidi mio fratello chinato sul lavandino a lavarsi i capelli e colsi al volo l’occasione di nascondergli lo shampoo, sapendo che si sarebbe arrabbiato. Volevo fargli cambiare idea.  Mi chiese gentilmente di ridarglielo una, due, tre volte ma io invece di ascoltare mi girai per scappare. In quel momento lui d’istinto, per fermarmi mi afferrò ma per il collo. Non sentii niente, parlo di dolore oppure sensazione di soffocamento. Da li in poi la mia realtà cambiò.

Mi sentii afferrare per le spalle da una forza indescrivibile era come essere risucchiati giù dentro un tunnel di stelle. Tanto veloce da vederle allontanarsi alla velocità della luce. Di colpo tutto si fermò. Mi ritrovai sospesa a mezz’aria, immobile nel buio più denso e assolutto. Ricordo che cercavo vanamente di scorgere qualcosa o qualcuno.  Notai di poter vedere a 360°  e cioe in tutte le direzioni nello stesso istante. Ricordo la sensazione di attesa, come se dovesse arrivare qualcuno o qualcosa, sentivo che c’era un seguito a quella situazione di stallo. Lentamente quel buio denso e impenetrabile diventò di un grigio caldo e rassicurante. Cominciai a capire che non avevo paura, fecci come per guardare in basso è per mio stupore scorsi che al posto del corpo, al altezza del petto c’era una palla di luce di un bianco candido raggiante che lentamente illuminava sempre di più tutto attorno senza però scorgere altro che buio.  Non saprei in che altro modo descrivelo .

Sembrava pero come se non potessi scorgere dei confini. Ad un certo punto cominciarono ad arrivare a raffica le domande. Domande come: chi e Dio, se esiste, come siamo nati sulla terra, domande che sinceramente non mi ero mai fatta in precedenza perché troppo giovane per pensare a cose cosi serie. Nello stesso istante avevo le risposte. Ero sbalordita, cominciai a sentirmi tutt’uno con quel posto. Il sapere senza confini riempiva i vuoti. Essendo cosi giovane la mia mente erea come una stella vergine con tanta sete di sapere. Ricordo  tutte le sensazioni positive che ero in grado di provare mano mano che passava il tempo, mi sentivo sempre più, come se acquistassi una qualche forza illimitata. Non sentire il peso del corpo dava una tale dimensione di liberta iragiungibile sulla terra. Tutte le sensazioni positive che ho provato ergono amplifficate all’ennesima potenza.

Poi di colpo tutto fini. Sentivo il mio corpo, ogni centimetro del mio corpo trafitto da mille aghi persino negli occhi , come se si risveegliasse poi dolori lancinanti in ognidove, mi sentivo stanca come se stessi per addormentarmi. Cominciai a vedere come dei flesh, vidi il viso di un ragazzo chinato su di me che mi chedeva : mi senti? Resta sveglia!  Ricordo che tentavi di dirgli di non toccarmi perché sentivo male dappertutto. Il prossimo ricordo che ho e di esermi risvegliata  al ospedale nella dalla osservazione. Ogni tanto a privo gli occhi e vedevo o i camici bianchi o mia madre, mio fratello,... In seguito mi raccontarono che era successo, e cioè che mio fratello mi aveva affermato per il collo. Facendo pressione alla carotide non arriva più ossigeno al cervello. Purtroppo la combinazione vuole che io hp anche un malfunzionamento cardiaco, il tutto ha fato si che il mio cuore si fermasse.  Ricordo le contusioni al petto per la manovra, i colpi sferrati mi perché non riuscivono ad farmi tornare in vita.  Mi ci volle molto tempo a non odiare il mondo intero. Ho passato molti mesi da sola in camera mia. Ricordo che questa esperienza mi ha lasciato il desiderio di solitudine, strano ma vero.  Ancora oggi ricerco l’isolamento, la meditazione,... Ora ricordo con piacere tutto ciò.

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