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Alfio

Buonasera,
ho appena visto su You tube, un'intervista ad una signora (ItaliaSì - 15/04/2023), così mi è venuta voglia di condividere con Voi anche la mia esperienza, in qualche modo simile.
Ormai molti anni fa (gennaio 1989), durante un'intervento chirurgico (intervento di sistemazione, deviazione del setto nasale), ebbi un'esperienza del genere che chiamano astrali o NDE... al ritorno mi capitarono cose che cambiarono radicalmente la mia vita...

Tutto, anche nel mio caso, iniziò con un ricovero in ospedale. Ero in condizioni fisiche del tutto normali (all'epoca avevo 31 anni e praticavo sport per cui avevo solo l’esigenza di avere una capacità di compensazione migliore, sopratutto sotto sforzo, fisicamente ero anche in forma).
Quel che capitò però, fu che, quel mattino, la mia operazione prevista per le 8, slittò alle ore 11 nonostante gli infermieri fossero venuti a prendermi in perfetto orario.
Questo accadde perché, quella notte, erano stati ricoverati diversi ragazzi, coinvolti in un grosso incidente stradale, questo aveva creato un situazione molto pesante per la sala operatoria.

Dapprima sono stato appoggiato su una lettiga, con addosso solo un telo verde (oltre all'abitino da intervento sempre verde).
Ero in attesa di essere introdotto in sala operatoria, vicino a me c'era mia moglie. Dopo poco, ho iniziato ad avere freddo (si era ai primi di gennaio e mi trovavo ad Urbino), dopo un pò, mi sembrava di morire dal freddo.

Io tra l’altro, in quel periodo, ero anche tutta pelle e muscoli e stare fermo, praticamente nudo, su un lettino in quel corridoio già di per se freddo (fuori c'era la neve e il corridoio non era riscaldato) era un disagio. Dopo più di un'ora che mi trovavo li, non potevo più sopportarlo,  anche perché, in fondo,  il mio era un intervento che facevo per stare un pò meglio. Iniziai a lamentarmi non poco, pensavo e ripensavo a come potevo uscire da quella situazione. Ad un certo punto dissi a mia moglie: '' basta! non faccio più l’operazione, andiamo a casa!'’ In quel momento presi il lembo del telo che avevo su di me e feci l'atto di scendere dal lettino (non ne potevo veramente più). Mia moglie che fino a quel momento aveva cercato di convincermi a resistere ancora un pò, non disse nulla, ma proprio in quell'istante arrivarono due infermieri, ignari del mio stato, e allegramente mi dissero ''ecco dai ci siamo! sei stanco di aspettare?''

Mi fanno una pre anestesia..al che io mi blocco, vedo mia moglie che annuisce, mi rassegno e mi preparo per entrare in sala operatoria. I due infermieri erano scomparsi per riapparire solo un'ora d'orologio dopo. Io, a quel punto, ero sconvolto perché, piano piano, l'effetto dell'anestesia mi aveva completamente bloccato, ero congelato dal freddo e non riuscivo più nemmeno a comunicarlo a mia moglie.

Mi sembrava di impazzire. Finalmente mi vengono a prendere (riesco a vedere che l'orologio segnava le 11 meno 5 ) mi portano in sala operatoria, l'unica cosa che ricordo era che ero sicuro che per me era finita. Sento che mi trasferiscono dalla mia lettiga al lettino operatorio, avverto i movimenti degli operatori intorno a me, intravedo il dottore su di me che mi dice adesso ti addormentiamo (sono sicuro di non aver nemmeno finito di ascoltare le ultime sillabe della parola). Ricordo, invece, benissimo, che ormai, ero praticamente morto e che con quell'ultima azione mi avrebbero ucciso del tutto. La mia precisa impressione era di trovarmi di fronte ad un plotone di esecuzione, e il dottore, con quelle parole, era come l'ufficiale che stava dando il pront arm e poi fuoco! La mia angoscia era enorme, pensavo al mio bimbo piccolo, che avrebbe perso suo padre per una sciocchezza di intervento, e non potevo perdonarmelo,  al contempo, ero molto molto impaurito per la mia fine ormai prossima. Mi sentivo come se obbligatoriamente stessi per fare un salto da una finestra che dava sul buio più pesto, senza assolutamente sapere nulla di quel che c'era di là.. Sapevo solo che di lì a poco mi aspettava la fine certa, e la cosa mi sembrava tremenda.

Una volta trovatomi al di là di questa ipotetica finestra, mi sono sentito come precipitare nel buio.

Ricordo di aver pensato diverse cose in quel momento, come all’invidia, all'ipocrisia e anche alla gelosia della gente che spesso mi era capitato di incontrare in questa vita, alle quali, con arte, pazienza, indulgenza e sopportazione, avevo sempre cercato di porre rimedio, ma che ora, visto che veramente non avrei potuto più difendermi da parte di chissà chi mi sarei venuto a trovare, alla berlina di ogni possibile atrocità, anche da chi non avesse avuto neanche motivo, ma solo per qualche rivalità o gelosia (può sembrare esagerato, ma in quel momento pensavo a questo...e tutto in un attimo).

Oltre a ciò, pensavo anche a quante cose falsissime avevo appreso fin lì, sia a scuola che a catechismo e in ogni altro aspetto della vita lavorativa o sociale, cose che stavo stimando come basate su non altro che convenzioni di interesse o di impossibilità a fare peggio nei miei confronti. 
Preso da questi pensieri, stavo come scendendo al buio, verso un fondo, con la certezza che sotto poteva esserci qualcosa che mi avrebbe straziato (pensavo ad una braciere o a delle lastre arroventate o delle lance appuntite o peggio, era solo questione di istanti e ormai mi stavo solo preparando, stringendomi in me stesso il più possibile, al colpo che senz'altro di lì a poco sarebbe arrivato tremendo, augurandomi che tutte le botte prese in vita, mi avessero insegnato a sopportare lo strazio il più possibile.

Ad un tratto, tra gli altri pensieri, mi viene in mente anche quello di Gesù, un pò stupito non lo caccio. Per quanto me lo tolgo quasi subito dalla mente, mi soffermo però un'attimo a pensarlo, dicendomi :''ma guarda te a cosa mi metto a pensare in una simile situazione'' e comunque mi dico anche che, sì, di tutte le balle sentite fin lì, almeno questa è stata sicuramente la più bella ...ma solo per un attimo ormai stava arrivando il peggio del peggio!
Un attimo dopo (lo ricordo col senno del poi) di tutto quel scendere nel buio e le angosce, non ricordo più nulla. Ricordo solo che mi sono trovato in un bel luogo, sereno, su di una collina che dava su un vasto panorama da cui, in distanza, in fondo, si vedeva come un mare e all'orizzonte una coltre come di smog nerastra, piuttosto spessa.

Intorno a me c'era una bel verde e una serie di alberelli, carini (nn grandi), faccio qualche passo e mi sdraio su questi declivi avvertendo il morbido dell’erba, decisamente inusuale.

Il mio animo era allegro e quasi divertito. Ero stanco per cui decisi di sdraiarmi un pò, mi congratulai con me stesso di aver preso quel giorno la decisione di lasciare l’ufficio, per fare un saltino in quel posto, a un'ora da casa mia, dove anche se raramente, ogni tanto mi capitava di andare, anche da solo, senza dir nulla a nessuno, anche per pochissimo tempo, proprio per rigenerami un attimo.

Ero convinto che la cosa stesse in quei termini.

Nel momento in cui mi sdraio, veramente stanco in questo prato soffice, dietro di me sento una vocina che esclama: ‘ heiii, aspetta a scendere, se no mi schiacci'' bhè! io mi blocco(e nn sò come abbia potuto, visto che mi stavo lasciando andare esausto) non capivo chi potesse aver parlato. Guardo e vedo un esserino minuscolo che stava attraversando proprio dove io mi stavo sdraiando...al chè lo aiuto e poi gli dico “ abbè, a sto giro ti è andata bene ehhhhhh…” 
A me è sembrato un animalino, ma parlava e la cosa un pò mi stupiva. In quel momento incredibilmente la superai, pensando che si m'era solo parso, e così mi sdraiai di nuovo per vedere di riposare almeno un buon quarto d’ora, visto che ne sentivo tanto il bisogno....e così feci!

Al risveglio l'impressione fù che dovevo essere rimasto a riposare ben più di una quindicina di minuti e che per la miseria dovevo sbrigarmi a tornare in ufficio, altrochè!...io eventualmente direi di raccontarvi il resto della storia in un altro momento...perchè è davvero lunghissima ancora con diversi particolari e questo racconto in un un'unica soluzione temo di farlo troppo lungo oltre a questo non sò se lo prenderete in considerazione.

Non sono neanche interessato. In passato, almeno alle persone a me più vicine ne ho fatto cenno, ma la maggior parte di loro se ne è disinteressato, o mi ha deriso, la storia della Signora del video, mi ha spronato a raccontare a Voi questo episodio della mia vita anche se ormai risalente (e non senza effetti su di me ) a decenni fa.

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