Era il 31 luglio 1993, mi trovavo in ospedale perché dovevo partorire mia figlia, ecco il mio racconto:
"Per sveltire la situazione, un’ostetrica senza scrupoli, mi spinge strisciando sulla pancia con una forza terribile… la bimba esce, qui ha inizio la mia avventura! Mi lasciano lì, in barella, per almeno 2/3 ore, perdevo sangue e non accennava a smettere! Ad un certo punto ho sentito il medico che diceva: ”manda via i parenti che questa la stiamo perdendo…”
Mi portano in sala operatoria perché mi devono operare all’utero. In preda al panico ho detto all’anestesista di non farmi morire, poi chiudo gli occhi e subito dopo mi ritrovo in un meraviglioso tunnel ultra colorato! Mi sembrava di essere in un film di fantascienza, tipo Thron! Dai colori mi sento però attratta verso una luce bianchissima, una luce che mi fa dimenticare il tempo e i miei ricordi! Nulla esiste più, solo la luce che è eterna e sto benissimo, non sento più nulla, solo serenità e pienezza. Potrebbe essere passato un minuto o una vita, è bellissimo. Ad un certo punto riapro gli occhi e vedo accanto a me quattro infermiere che mi massaggiano, e ho addosso 5 o 6 coperte.
La mia prima impressione è il grigio, che circonda tutta la nostra vita e poi penso “che palle essere ritornata!” Avevo dimenticato la mia famiglia e la mia bimba.
Un’esperienza così non mi è più capitata anche se ultimamente sono stata operata al cuore per una sostituzione di una valvola.
Non ne ho parlato mai, perché chi non ci è passato difficilmente può capire. Ho visto solo un paio di film che ne parlano, uno di Clint Eastwood ed il finale di “Into the wild” , mi hanno riportato alla mia esperienza vissuta.
Non sono credente, credo comunque che se all’ultimo momento si prova una cosa così, è sufficiente per l’eternità, anche se dura solo un attimo di tempo!"