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Alfonso

Fu un sogno o realtà?

Erano gli anni '80, non ricordo l'anno esatto. 

Tornato da un turno notturno di lavoro, andai a letto. Era d'estate, faceva molto caldo, i miei famigliari si trovavano in Sicilia per trascorrere le vacanze, gli avrei raggiunti qualche settimana dopo. 

Essendomi addormentato, non so quanto tempo dopo, mi ritrovai a galleggiare in uno spazio grigio scuro, sfiorato da miglaia di fiaccole di fuoco, ma nessuna di queste toccò la mia persona. Ebbi una strana sensazione, sentivo di non appartenere più alla terra, ero morto.

Un'enorme angoscia mi attenagliò la mente.

Come avrei fatto a proteggere i miei famigliari? I miei due figli non avrebbero più avuto un padre capace di prevenire ogni loro disagio. E adesso con tutta quella pioggia di fuoco, dov'erano, che sefforenze avrebbero dovuto patire?

Istantaneamente mi guardai intorno, dov'ero, cosa sentivo, cosa vedevo?

Mi ritrovavo in uno stato aeriforme, non eisteva il mio corpo, ecco perché non mi ero scottato. Ero al centro di una forte luce, attorniato da una forte oscurità, di fronte a me c'era un tunnel, come visto da dentro, si vedeva lo sbocco come di una grotta. Cominciai così ad abbandonare ogni preoccupazione.

Mi resi conto che, anche se, le persone a me care avrebbero dovuto affrontare sitazioni sciagurate, nella peggore delle ipotesi, si sarebbero trovate nella mia stessa condizione, ossia in uno stato di beatitudine.

Qualsiasi pensiero o domanda aveva risposta e tutte le persone care, venute a mancare in vita, erano li a gardarmi sorridenti, ma non come le ricordavo nei lori ultimi momenti di vita, erano sorridenti, nel pieno del loro fulgore, molto più giovani. Non so quanto tepo fosse passato; non capii se fù un sogno o realtà vissuta.

So soltanto che da allora, mi sono sentito diverso, più paziente, più comprensivo, più tollerante, con una grande percezione, e non nascondo che al riveglio provai un gran rammarico nel ritrovarmi vivo e vegeto.

Da lì a poco, dovettero operarmi, nulla di granché, mi misero il pacemaker poiché il mio cuore faceva spesso e volentieri delle lunghissime pause, facendo crollare a terra senza coscienza.

Adesso, stò discretamente bene, e mi rimane il dubbio, fu un sogno o realtà?

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