Erano i primi anni 80, non avevo ancora 30 anni.
Dovevo recarmi in un paese di montagna a prendere uno zio che si trovava in una struttura per disabili. Sapevo di correre qualche rischio perché la notte aveva nevicato, ma non volevo deludere mio zio che aveva un appuntamento e un carattere un pò irascibile.
All’andata mi era andata bene, avevo superato le salite con le catene. Il rientro in discesa è stato più’ difficile. Andavo piano trattenendo il fiato.
All'improvviso la macchina “slitta” sul fondo stradale ghiacciato, verso il burrone al lato opposto della carreggiata e della mia corsia di marcia. L’auto, fuori controllo, finisce con le ruote anteriori sopra i cespugli del burrone, quindi oltre il bordo strada.
Istintivamente stringo il volante e chiudo gli occhi per morire, ma non succedeva nulla, nessuno schianto, nessun rumore, nulla.
Quando riapro gli occhi, la macchina era ferma a bordo strada sulla mia corsia di marcia. Non ricordo se il motore fosse acceso o spento. Mio zio dice” hai avuto paura?” Non ho mai voluto affrontare l’argomento. So solo che la macchina era per metà nel burrone e ritrovarla intatta , ben parcheggiata dall’altro lato della strada era tecnicamente impossibile.
Mi rimetto in viaggio….L’accaduto mi ha turbato e ne ho conservato un vivissimo ricordo. Solo anni dopo ho ringraziato i miei salvatori. Angeli? Santi? Anime del purgatorio? Dio? Tutti?
Si perché’ loro ci sono e forse io avevo ancora da fare qui sulla terra.