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Simone

Salve a tutti,
per la prima volta mi trovo qui a condividere una testimonianza, un'esperienza, un vissuto, accaduto quattro anni fa. Personalmente lo reputo un vissuto stranamente particolare, che mi ha lasciato moltissimi dubbi ed interrogativi in tutti gli anni seguenti. Sebbene conosca da molto tempo il fenomeno delle NDE, (attraverso testimonianze di conoscenti e anche letture di libri e varie informazioni) non ho mai posseduto l'assoluta certezza che questo fenomeno fosse universale e uguale per tutti, data l'età in cui l’ho approcciato per le prima volta nella mia vita. Tuttavia, per la mia interiore curiosità, l’ ho sempre riconosciuto come il più grande mistero di tutta l'Umanità, potente e affascinante. Ho sempre considerato (e anche oggi) la morte qualcosa di estremamente terrificante, specialmente durante l’adolescenza, ma non in precedenza perché, nell’infanzia, non la tenevo minimamente in considerazione.

Il mio nome è Simone, ho 19 anni. Sono stato da sempre una persona disinteressata alla scienza, con la convinzione popolare che fosse solo “ remunerazione", pensando che essa tende a trasmettere alle generazioni identiche visioni, non permettendo loro di indagare "cosa" la vita realmente sia e come funzioni nelle sue interiorità. Con l'avanzare del tempo, ho potuto apprezzarne la sua complessità. In particolare negli anni della mia infanzia, tra i 10-15 anni, non potevo assumere una visione diversa da quella con cui ero cresciuto. Non mi è mai stato possibile approfondire le molteplici domande con la giusta attenzione che esse “ meritavano”, profondamente. Mi è stata diagnosticata una patologia neurodegenerativa, atrofia muscolare spinale, conosciuta anche come "SMA" nelle definizioni anglosassoni. Sono sempre stato un bambino scettico, non potevo "non credere" a ciò che sembrava più ovvio e scontato, perché è ciò che gli esseri umani sono abituati a pensare nella quotidianità. Ho sempre avuto una completa visione distorta, parziale, del mondo attorno a me, fin quando, all'età di 18 anni, ho iniziato a studiare, approfondendoli, fenomeni relativi alla scienza e alla biologia, lì dove vi erano segreti e misteri tutt'oggi irrisolti. Essendo un ragazzo particolarmente timido, non riuscivo a capire se fosse davvero necessario riportare la mia personale esperienza su quanto accaduto, solo oggi mi trovo a condividerla realizzando che possa trattarsi di un fenomeno associato alle NDE.

Si è ben consapevoli che le patologie neurodegenerative causano severe menomazioni nell'utilizzo di muscoli volontari, in particolare quelli dedicati alla respirazione e tutti quelli necessari al movimento. Nel corso degli anni, per sfortuna personale, ho subito diversi interventi chirurgici alla colonna vertebrale, per inserimento di strumentazioni addette alla correzione di una scoliosi acuta, interventi chirurgici con durata minima di 6-7 ore, in anestesia generale. Specialmente la preparazione di anestesia, è quella che richiedere più tempo, sopratutto se somministrata ad un soggetto con gravi insufficienze respiratorie. Ma questa è solo un piccola premessa iniziale. Con l'elevato numero di interventi che ho subito e le successive complicazioni, sono stato portato a sperimentare qualcosa di particolare, strano, immenso, ma anche “banale”. Ancor oggi, tuttavia, non sono in grado di trovare risposte e questo rende l'accaduto maggiormente interessante per la mia personale visione. Trascorsi quattro anni dall'evento è per me interessante osservare come, a distanza di molto tempo, l'esperienza è ancora indelebile all'interno di me e del mio essere totale.

Così, così accadde tutto: durante i mesi in cui fui ospedalizzato, un periodo abbastanza lungo di tre mesi, in Francia, a Parigi, a causa di una complicazione grave come sopra citato.
In seguito all'intervento chirurgico, quindi dopo aver trascorso un tempo di sette giorni in reparto di rianimazione con intubazione, i medici rianimatori decidono di procedere all'estubazione (processo nel quale viene rimossa la sonda di intubazione endotracheale).
Nel mio caso, un individuo con gravi difficoltà respiratorie, non è possibile ricorrere all'immediata rimozione del tubo dopo il risveglio, bensì è necessario un trattamento - secondo la loro "definizione" - adeguato, al fine di eseguire la stessa procedura, aiutando però il paziente a recuperare la sua capacità respiratoria.
La mia respirazione è insufficiente per mantenermi in vita da solo, mi può a soffocamento nelle condizioni peggiori. Questo condizione specifica, mi è apparsa chiaramente per la "prima volta" dopo tale intervento, sette giorni dopo.
Terminate le terapie di “riabilitazione” respiratoria, ci fu il tentativo dei dottori di procedere all’estubazione. Io non riuscivo a respirare per alcuni secondi, durante il processo di rimozione del tubo, e la situazione stava peggiorando, perché non recuperavo la mia respirazione come previsto. Tentavo di respirare, non riuscivo, ero semplicemente inibito dalla respirazione, fin quando, un momento preciso, inizio a sentire di perdere conoscenza. Continuavo a tentare di respirare, ma senza successo. In un momento “ particolare" ho provato una sensazione "strana" - non chiaramente spiegabile concettualmente - ciò che sentivo era un "cadere", "cadere" dal corpo dall'alto: stavo "cadendo" su dal mio corpo verso il “ basso”, nel momento specifico in cui i miei polmoni erano "bloccati", chiusi, non potevo assolutamente respirare. Per qualche motivo, non so esplicitamente concepire le ragioni, ma ricordo esattamente di aver recuperato la respirazione da solo, con il blocco polmonare "rimosso" senza alcuna spiegazione o intervento da parte dei medici attorno a me pronti ad inserire nuovamente il tubo endotracheale poichè la situazione era in degenerazione. Poi, ad un tratto, sono "tornato", o meglio, ho sentito un "richiamo", una forza che ha "voluto" io tornassi nel mio corpo. Avevo compreso che stavo perdendo conoscenza per la totale ipossia. Io ero "cosciente" in entrambi i momenti: sia durante i vani tentativi di respirazione che durante la sensazione di perdita cosciente; ricordo le voci dei dottori che mi chiamavano per nome, l'infermiera diceva: Simone! Simone! Simone! Il mio corpo, mi chiedo ancora come possa mai essere successo, mi fece sentire una sensazione di forte "attrazione" per lo stesso, pareva che stessi quasi "lasciando" il mio corpo, anche se impossibile spiegarlo con ulteriore chiarezza. Deve essere tutto successo molto velocemente, questa esperienza non è potuta durare moltissimo. Sono "tornato" nel mio corpo esattamente nell'istante in cui i medici erano pronti a cominciare la procedura di intubazione, poiché la degenerazione era ovvia, e in seguito a questo, mi sono sempre chiesto come fosse successo. Tornato nel corpo potevo respirare autonomamente, senza alcuna spiegazione e senza nemmeno aver "tentato" di respirare. Ho recuperato lil respiro corretto senza spiegazione dopo aver raggiunto la totale ipossia, non vi è stato alcun "cambiamento" fisico che avesse potuto determinare la modifica di stato, poiché io avevo perso coscienza. Successivamente, a distanza di qualche giorno, ho chiesto alle persone che erano vicine a me, che erano circa dieci, cosa fosse successo, mi hanno risposto: "hai recuperato la respirazione da solo mentre l'infermiera stava per somministrarti il farmaco anestetico per procedere all'intubazione" - e io dissi: "cosa"?- stupito della risposta, confermando l’avvenuto.
Gli anni seguenti, ho mantenuto questa esperienza per me, in quanto la sua dinamica potrebbe apparire notevolmente “banale", ma posso assicurare che, malgrado lo sembri, al giorno attuale non riesco a capire come un simile evento si possa essere verificato.

Per concludere vorrei affermare solo due cose che ho assunto da questa breve esperienza ma anche dedotto precedentemente: il corpo è certamente una "macchina", una "macchina" che stranamente "attrae" la nostra vera identità, questa potrebbe essere definita come “ nima", per le posizioni fideistiche, ma oggettivamente potrebbe essere altro, qualcosa che trascende le nostre concezioni ordinarie. Le nostre informazioni genetiche, strutturali potrebbero essere contenute e gestite altrove, al di fuori del tempo e dello spazio, anche se sembra impossibile per la scienza ortodossa.

Grazie per la lettura.

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